Dal punto di vista
tedesco, le operazioni svoltesi tra l'1 ed il 3 settembre ebbero successo,
anche se non raggiunsero tutti gli obiettivi previsti dal piano. Il cordone
costituito dalle formazioni polacche dislocate lungo tutto il confine era
stato spezzato, il corridoio polacco che aveva separato la Prussia orientale
dalla Germania era stato superato, e la 10ª armata con
le sue 7 divisioni motorizzate seguite da 6 divisioni di fanteria aveva forzato il fronte, a ovest di Varsavia. Il movimento di accerchiamento
a tenaglia che il piano prevedeva di realizzare a ovest della Vistola cominciò
a prendere forma, e sembrò persino che l'esercito polacco, non avendo
più spazio di manovra, si sarebbe trovato di fronte alla sfavorevole
prospettiva dì dover combattere una battaglia decisiva a ovest del
fiume. Il comandante in capo polacco, maresciallo RydzSmigly, avrebbe dovuto
rendersi conto fin dal secondo giorno che se gli alleati non si affrettavano
ad intervenire la campagna sarebbe stata perduta. Il gruppo di armate sud
decise allora di costringere il nemico ad uno scontro decisivo di fronte
ai fiumi Vistola e San, mentre la 14ª armata si spinse avanti anticipando
attraversamento del fiume San per limitare ogni resistenza a est della
Vistola.
Valutando in modo analogo la situazione, il gruppo di armate nord propose di costituire
un robusto raggruppamento di forze settentrionale, formato dal XIX Pavzerkorps
di Guderian e da 3 divisioni di fanteria da impiegare nella direzione dì
Brest LitovskLublino. In un primo tempo l'alto comando dell'esercito respinse
questa proposta rilevando che bisognava mantenere compatte le forze di
questa armata per agevolarne il previsto trasferimento a ovest. Ma il 5
settembre, l'alto comando approvò la tesi secondo cui il nemico
avrebbe potuto ritirarsi dietro la Linea Vistola Narew e fissò quindi
un nuovo compito, l'aggiramento dell'aliquota dell'esercito polacco a est della Vistola. Il gruppo di armate
nord doveva ora attaccare, con la 3ª , armata ed il Panzerkorps al
comando di Guderian, lungo la linea Varsavia Siedlce, mentre il gruppo
di armate sud doveva, con la 14ª armata, superare il San ed attaccare
in direzione di Lublino. L'avanzata delle armate fu accompagna da duri
scontri. La 14ª armata occupò Rzeszòw ma non riuscì
a raggiungere il corso medio del San. La 10ª armata, impiegando tre
corpi di carri armati contro la linea che da PulawyDeblinRadom andava
fino a Gora Kalwaria, riuscì ad avere il pieno controllo della Vistola
fino a Varsavia e ad isolare una parte delle forze polacche nel bacino
di Radom. L'8ª armata, fino ad allora impiegata scaglionata per proteggere
il fianco della 10ª armata, fu distaccata con il compito di inseguire
quanto più rapidamente possibile, il nemico in fuga, isolando in
tal modo sulla riva settentrionale della Vistola, ancora intatta, l'armata
di Pozinan ed impedendole di prendere contatto con la 10ª armata.
Dallo Bzura all'invasione russa
Incoraggiati dai risultatinraggiunti fino a quel momento, i tedeschi erano convinti che i polacchi
non avrebbero fatto altro che ritirarsi, e non prevedevano quindi un attacco
sul fianco settentrionale dell'8ª armata. L'attacco polacco sul fiume
Bzura, sferrato il 9 settembre con lo scopo di sfruttare la situazione
di relativa inattività esistente al centro dello schieramento tedesco,
fu il solo massiccio contrattacco organizzato dal comando polacco. Ma le
energiche contromisure tattiche attuate dal gruppo di armate sud trasformarono
questo attacco dei polacchi in una disfatta decisiva, Rundstedt ed il suo
capo di stato maggiore, von Manstein, attuando una diversione del XV e
del XVI Panzerkorps e di alcuni contingenti della 10ª armata, e gettando
nella battaglia le truppe di riserva provenienti da ovest, costrinsero
il nemico a combattere su un fronte molto ristretto, il che consentì
ai tedeschi di effettuare il più grande
accerchiamento fino ad allora realizzato. Il gruppo di armate nord non inseguì
il nemico. Dopo aver combattuto nel corridoio e dopo aver raggiunto la
regione di Johannísbuì nella Prussia orientale, il
XIX Panzerkorps di Guderian ricevette l'ordirne di dirigersí, via
Wizajny, verso Siedlee, benché Guderian avesse proposto di puntare
sulle ampie pianure che circondano Brest Litovsk Comunque Bock ritenne
di regolare i rifornimenti delle sue unità corazzate e delle 4 divisioni celeri sulla velocità
dì marcia della sua fanteria; così facendo, egli creò
la prima grande unità corazzata operativamente indipendente nella
storia militare. Il 9 settembre l'alto comando dell'esercito tedesco diede
istruzioni per l'attuazione di un doppio accerchiamento ad est della Vistola.
Il nuovo piano comportava la messa in azione di forze celeri che potessero
cooperare con il gruppo di armate sud persino a est del fiume Bug
spostando il XXII Panzerkorps sul fianco destro della 14ª armata al
di là del corso superiore e medio del San, verso la città
di Chelm, il piano disponeva dì far penetrare le forze tedesche
in profondità nel territorio polacco, senza considerare la minaccia
costituita dalla Francia trascurando un grandissimo rischio, se si
tiene conto delle pessime condizioni in cui si trovava il sistema viario
della Polonia. Il comando del gruppo di armate nord diede un nuovo ordine
alle unità corazzate di Guderian attaccare Brest Litovsk alle
spalle del nemico La città, eccettuato un ridotto fortificato,
cadde nelle mani dei tedeschi il 14 settembre; con questo episodio, la
vittoria finale tedesca divenne inevitabile.
La pigrizia degli alleati.
Non vi era alcun valido motivo militare per cui i francesi dovessero restare inattivi; in effetti, la situazione era ancora tale che essi avrebbero potuto spegnere le fiamme della seconda guerra mondiale il loro compatriota Jean Dutord ha affermato: « i generali francesi avevano in mano la chiave del successo ». Il 10 settembre il comandante in capo francese, Camelin, scrisse al suo collega dell'agonizzante Polonia: « Più di metà delle nostre divisioni attive sono impiegante in combattimenti nelle zone nord orientale impossibile fare di più » Il comunicato dell'esercito francese dell'11 settembre, affermava: « 1 nostri attacchi hanno riportato considerevoli successi a oriente della Saar ».Il 16 settembre le stazioni radio di New York informavano: « Centinaia di migliaia di soldati francesi e tedeschi stanno combattendo una spaventosa battaglia, » e il 19 settembre l'emittente londinese a onde corte diramò questo comunicato: « 1 combattimenti si estendono su n fronte di 160 km. Altre truppe francesi sì trovano già 16 km al di là del confine tedesco » Ma le cose non stavano così in realtà solo il 7 settembre, il generale francese Prételat lanciò un'offensiva che coinvolse progressivamente ben 31 divisioni . La 4ª Armata del generale Rèquin attaccò nella zona di Bitche e nella Sarre effettuando una penetrazione di appena 10 chilometri su un fronte di 25 mentre la 3ª Armata di Condé occupò la zona boscosa della Warndt. La difesa della zona da parte tedesca era affidata al generale Witzleben con la 1ª Armata che disponeva di 7 divisioni effettive e di 10 divisioni territoriali appena costituite, l'offensiva fu tranquillamente contenuta dalle truppe tedesche anche per lo scarso slancio delle truppe francesi e l'offensiva di Prételat si dissolse nel nulla mentre l'esercito polacco, frastornato dalla tattica tedesca era già in ginocchio ad attendere il colpo di grazia finale.
La fine della campagna.
Anche se scontri isolati continuarono a verificarsi fino ai primi giorni di ottobre, il culmine della campagna fu verso la metà dì settembre, quando si cominciarono a sentire gli effetti della seconda grande manovra a tenaglia sviluppantesì a est del Bug. Dopo il 17 settembre, le truppe sovietiche occuparono il territorio polacco fino al Bug, disarmando le forze polacche incontrate sul loro cammino. Il 22 settembre, a BrestLitovsk, davanti ai generali Guderian e Kriwoschein sfilarono unità celeri russe e tedesche. Nonostante il coraggio e l'ostinata resistenza delle truppe polacche, la campagna era stata straordinariamente rapida e decisiva. Abbandonata nei guai dai suoi alleati, la Polonia non poteva che soccombere. Il nuovo esercito e il nuovo comando tedesco avevano dato ottima prova di sé ed erano stati efficacemente appoggiati dalla rinnovata aviazione tedesca. Le stesse unità di carri armati avevano brillantemente superato la prova del fuoco, confermando le grandi speranze del loro creatore i risultati dì quelle quattro settimane di campagna furono davvero sorprendenti. Il numero dei prigionieri ammontava a 700.000; al confronto, e sebbene comprendessero 10.000 morti, le perdite tedesche furono esigue.