Il 7 aprile aerei inglesi individuarono e bombardarono, ma senza successo,
delle navi da guerra tedesche che navigavano di conserva verso nord. Il
I gruppo di questa formazione comprendeva gli incrociatori da battaglia
Gneisenau e Scharnhorst, che scortavano dieci cacciatorpediniere a bordo
dei quali si trovava un reggimento della 3ª divisione da montagna
destinato a Narvik; il gruppo era formato dall'incrociatore Hipper e da
quattro cacciatorpediniere che trasportavano a Trondheim due battaglioni
di un altro reggimento della stessa divisione. Anche se la segnalazione
dell'avvenuto avvistamento raggiunse l'Ammiragliato e sir Charles Forbes,
comandante in capo della Home Flect,
il rapporto più dettagliato
e preciso compilato da ciascuno dei gruppi che avevano individuato e bombardato
le navi tedesche fu ricevuto soltanto quando gli aerei tornarono alla base.
Immediatamente, la sera del 7 aprile, l'Home Fleet salpò da Scapa
Flow dirigendosi verso la costa norvegese per intercettare i tedeschi.
Nella notte tra il 7 e l'8 aprile scoppiò una tempesta che sconvolse
il Mar di Norvegia fino alle prime ore del 9 aprile. Quando, i cacciatorpediniere
tedeschi del I e II gruppo si imbatterono nella tempesta, non mutarono
rotta in modo da mantenere le proprie posizioni rispetto alle unità
più grandi. La mattina dell'8 aprile uno di essi avvistò
un cacciatorpediniere sconosciuto che, prima di sparire nella foschia,
gli sparò contro due salve. Poco dopo, un altro cacciatorpediniere
tedesco, il Bernd von Arnìm, avvistò l'unità sconosciuta
che accostò per inseguirlo. Si trattava del Glowworm uno dei cacciatorpediniere
inglesi di scorta alla Renown che si era staccato dalla formazione. Avendo
i ponti affollati di truppe ed essendo suo principale obiettivo quello
di sbarcarle, il Bernd von Arnim aumentò la velocità cercando
di liberarsi dell'inseguitore, più piccolo ma in grado di tenere
meglio il mare. Il suo castello di prua si trovò ben presto sommerso,
e l'unità tedesca dovette nuovamente ridurre la velocità,
mentre altri cacciatorpediniere, accostando per portarle aiuto. Ad un certo
momento i due cacciatorpediniere, che si scambiavano cannonate nella tempesta,
si imbatterono nello Hipper che aveva invertito la rotta per aiutare le
altre unità tedesche. Per un istante ambedue i caccia credettero
che l'incrociatore fosse una nave inglese, ma ben presto esso aprì
il fuoco colpendo il Glowworm con la prima salva. Il Glowwnorm emise una
cortina di fumo e sembrò deciso a fuggire: l'Hipper lo seguì
attraverso il fumo. Ma il capitano di corvetta Roope, che era al comando
del Glowivorm, aveva deciso di speronare l'unità nemica, e quando
uscì dalla nube di fumo l'Hipper si accorse che il Glowworm si trovava
a distanza ravvicinata sul mascone di dritta. Anche l'Hipper, temendo i
siluri, decise allora di tentare una manovra di speronamento, ma la nave
rispose troppo lentamente al timone e la prua del Glowicorm la colpì
sul fianco. In preda alle fiamme e già in fase di affondamento,
il Glowicorm passò poi di poppa. Poco dopo si verificò un'esplosione
e la nave inglese scomparve. Il viceammiraglio sir Max Horton, comandante
i sommergibili inglesi e noto per l'abilità con cui intuiva le intenzioni
tedesche, di sua iniziativa aveva inviato tutti i sommergibili disponibili
al largo dei porti tedeschi a sorvegliare le rotte per la Norvegia. Questi
sommergibili videro passare davanti ai loro periscopi molte navi da carico
dirette verso nord ma, poiché avevano ricevuto l'ordine di silurare
soltanto le navi da guerra e quelle riconoscibili come unità adibite
al trasporto di truppa, le avevano lasciate passare. Poi, l'8 aprile, il
sommergibile polacco Orzel silurò e affondò il Rio de Janeiro.
L'Home Fleet lasciò Scapa Flow troppo tardi: in quel momento
il I e II gruppo tedesco erano già notevolmente più a nord.
Alle ore 4 dell'8 aprile, Forbes,con due corazzate e numerosi incrociatori,
si trovava a circa 120 miglia a sudovest dell'imboccatura del Trondheimsfiord,
mentre altri incrociatori inglesi erano giunti, 70 o 80 miglia più
a sud, al largo di Bergen. Il Renown stava per raggiungere i cacciatorpediniere
che posavano mine nei Vestfjord, 500 miglia a nord di Forbes mentre l'incrociatore
da battaglia Repulse e l'incrociatore Penelope, mandati avanti da Forbes
sulla base delle segnalazioni di avvistamento del nemico inviate dal G1owworm,
si trovavano in una posizione intermedia tra Forbes ed il Renown.
Per quanto riguarda i tedeschi, il I gruppo si trovava a circa 200
miglia a nordest di Forbes, e il II gruppo a circa 100 miglia, in attesa
di entrare nel Trondheimsfjord. Ancora più a sud, il III gruppo,
formato dagli incrociatori leggeri Kolnn e Konigsberg seguiti da due unità
ausiliarie e da alcune torpediniere, stava per entrare nei fiordi che conducono
a Bergen. Il IV gruppo, comprendente l'incrociatore leggero Karlsruhe e
le torpediniere dirette a Kristiansand, ed il V gruppo, composto dagli
incrociatori Blucher e Emden, dalla corazzata tascabile Lútzow e
da mezzi da sbarco leggeri destinati a Oslo, si trovavano al largo della
costa danese e facevano rotta verso i porti meridionali norvegesi.
Trovate l'Hipper
Un idrovolante inglese avvistò l'Hipper e ne segnalò la
posizione, ma poiché in quel momento l'unità tedesca era
per caso con la prua volta a ovest Forbes, non rendendosi conto che essa
era diretta verso la Norvegia, accostò a nordovest e non riuscì
ad intercettarla. Poi, alle ore 20 dell'8 aprile, dopo che gli erano pervenute
altre segnalazioni, Forbes cominciò a capire quali fossero le intenzioni
dei tedeschi e fece rotta verso sud, ordinando al Repulse e al Penelope
di continuare verso nord e raggiungere il Renown. In tal modo, nelle prime
ore del 9 aprile, quando le navi tedesche stavano entrando nei fiordi e
avvicinandosi alle città, l'Home Fleet navigava verso sud ad una
distanza di circa 60 miglia dalla costa, mentre molto più a nord
il Renown ed i suoi cacciatorpediniere lottavano con la tempesta.
Lo Gneisenau e lo Scharnhorst, avendo inviato i loro cacciatorpediniere
nei Vestfjord, si diressero a tutta forza verso nordovest, finché
nelle prime ore di quella mattina si imbatterono nel Renown che si gettò
al loro inseguimento. Lo Gneisenau subì soltanto danni irrilevanti,
prima di riuscire con la Scharnhorst a sottrarsi all'inseguimento. Nelle
prime ore del 9 aprile i dieci cacciatorpediniere tedeschi del I gruppo,
risalivano l'Ofotfjord verso Narvik. Al largo del porto essi avvistarono
l'unità norvegese di difesa costiera Eidsvoll, vecchia di quaranta
anni, che sparò un colpo di avvertimento il commodoro Bonte, che
si trovava a bordo del Wilhelm Heidekamp con il generale Dietl comandante
della 3ª divisione da montagna, fece calare una lancia ed inviò
un ufficiale a bordo della nave norvegese. Egli spiegò al comandante
della Eidsvoll, Willoch , che i tedeschi venivano come amici per proteggere
i norvegesi dagli inglesi e richiese che le armi ed i motori della Eidsvoll
fossero posti fuori uso. Willoch rifiutò e, cominciò a puntare
i cannoni contro i tedeschi. Pochi istanti dopo l'esplosione di tre siluri
tedeschi fece a pezzi la sua nave. Tre altri cacciatorpediniere tedeschi
avevano già attraversato il fiordo per raggiungere Bjerkvik sulla
sponda settentrionale, dove le truppe che recavano a bordo avrebbero dovuto
impadronirsi del vicino deposito di armi norvegese. Bonte ne portò
con sé altri tre nel porto di Narvik. Non appena i soldati cominciarono
a saltare a terra sulla banchina, la nave gemella della Eidsvoll, la Norge,
aprì il fuoco ma ben presto due siluri raggiunsero la Norge che
si capovolse ed affondò.
Dietl scese quasi subito a terra e chiese di vedere il comandante della guarnigione. Il colonnello Sundlo, comandante della guarnigione, informò Dietl che avrebbe aperto il fuoco dopo mezz'ora. Ma quando Dietl gli fece rilevare l'opportunità di evitare uno spargimento di sangue inutile, il colonnello consegnò il porto ai tedeschi Al largo di Trondheim, l'Hipper scambiò alcuni colpi con le batterie che difendevano la stretta imboccatura del fiordo mentre, ad una velocità di 25 nodi, poco dopo sbarcò le sue truppe nella città indifesa. A Bergen le batterie costiere tardarono ad aprire il fuoco ed alcuni dei loro pezzi si incepparono; nonostante ciò, prima che i soldati tedeschi sbarcassero ed occupassero la città esse riuscirono a danneggiare il Konigsberg e la nave ausiliaria Bremse. A Stavanger l'attacco di truppe aviotrasportate sferrato sull'aeroporto di Sola non incontrò la benché minima resistenza, e la città fu ben presto nelle mani dei tedeschi. A Kristiansand le batterie riuscirono in un primo tempo a respingere le navi tedesche che si avvicinavano nella nebbia, ma quando essere tornarono all'attacco le scambiarono per unità francesi e le lasciarono passare; i tedeschi poterono quindi occupare la città.
Nel frattempo la Danimarca era caduta quasi senza colpo ferire, e l'aviazione
tedesca cominciò ad operare sfruttando gli aeroporti di Aalborg.
Fu proprio il vitale attacco contro Oslo, appoggiato dal mare e dal
cielo, quello che andò più vicino al fallimento. Alle prime
luci dell'alba del 9 aprile il nuovo incrociatore pesante tedesco Blúcher,
che trasportava il viceammiraglio Kummetz ed il generale Engelbrecht della
160ª divisione di fanteria con 1.000 dei suoi uomini, fu affondato
negli stretti di Dróbak, a due terzi della rotta lungo l'Oslofiord,
dai cannoni e dai siluri della fortezza di Oscarsborg, e le navi che lo
seguivano furono costrette ad invertire la rotta ed a tornare verso l'imboccatura
dei fiordo. Nel frattempo il convoglio aereo si era imbattuto nella nebbia:
la formazione che trasportava i paracadutisti tornò indietro e gli
aerei con a bordo le truppe aviotrasportate furono richiamati alla base,
ad Aalborg, Tuttavia, trasgredendo agli ordini, una formazione aviotrasportata
era atterrata a Fornebu, l'aeroporto di Oslo, e sebbene alcuni suoi aerei
fossero stati distrutti dall'artiglieria contraerea norvegese, le truppe
rimanenti si impossessarono dell'aeroporto.
Gli aerei richiamati alla base dopo aver fatto rifornimento di carburante ad Aalborg tornarono ad Oslo,
mentre altri furono dirottati da Oslo a Stavanger. Nel pomeriggio le truppe
aviotrasportate tedesche furono di nuovo in condizione di operare secondo
i piani ed occuparono la città.
Era intenzione tanto dell'ammiraglio Forbes quanto dell'Ammiragliato che l'Home Fllet, inviasse le proprie navi nei fiordi di Trondheirn o di Bergen per bloccare i tedeschi in quei punti. Ma l'azione fu troppo lenta ed indecisa, cosicché tra scambi di segnalazioni e richieste di informazioni l'occasione favorevole svanì. Pertanto fu solo alle 23.30 del 9 aprile che Forbes dirottò quattro incrociatori e sette cacciatorpediniere verso Bergen, a 60 miglia di distanza dalla costa, procedendo verso sud. Quando invertirono la rotta, i cacciatorpediniere si trovarono con il « mare di prua » e furono costretti a ridurre la velocità; poiché non avrebbero potuto raggiungere Bergen prima della notte, l'attacco fu sospeso.
Le condizioni atmosferiche stavano però migliorando, e quel pomeriggio la Luftwaffe fece la sua comparsa per assolvere la propria missione: proteggere gli sbarchi tedeschi dalla squadra inglese. In complesso l'attacco fu portato da 88 Heinkel 111 e Junkers 88. Quattro aerei tedeschi furono colpiti ma soltanto uno di questi fu visto finire in mare in più la squadra inglese aveva consumato molte delle munizioni contraeree ed il comandante in capo non se la sentì di rischiare l'incolumità della sua squadra entro il raggio di azione della Luftwaffe senza un adeguato appoggio dell'aviazione da caccia, si diresse nuovamente verso nord, abbandonando l'idea di condurre un'azione navale di superficie contro i tedeschi.. Un certo appoggio aereo sarebbe potuto essere assicurato per brevi periodi dai pochi aerei da caccia Blenheim a grande autonomia disponibili in Gran Bretagna, ma secondo la strategia navale tradizionale la squadra avrebbe dovuto essere in grado di difendersi da attacchi aerei solo con i propri mezzi, e l'appoggio dei Blenheim non fu chiesto. Delle portaerei inglesi, l'Ark Royal era stata inviata nel Mediterraneo a raggiungere la Glorions, mentre durante la fase di organizzazione del piano per minare i canali tra i ghiacci delle acque territoriali norvegesi, la Furious era stata lasciata nel Clyde. Essa salpò nelle prime ore dell'8 aprile dopo aver imbarcato i propri aerei, ma poiché nel corso di recenti lavori di riattamento lo spazio adibito alle aviorimesse era stato ridotto per consentire un potenziamento dei suo armamento contraereo, non aveva a bordo alcun caccia. La Furions incontrò la squadra al largo delle isole Shettand il 10 aprile, dopo di che tutte le unità puntarono nuovamente su Trondheirn per consentire agli Swordfish della portaerei di lanciare un attacco di siluri contro l'incrociatore Hipper. Ma quando, l'1l aprile, giunsero a Trondheirn, scoprirono che l'Hipper se ne era già andato.
In altre località l'attività navale inglese aveva conseguito risultati migliori. Nella notte fra il 9 e il 10, al largo di Kristiansand il sommergibile Truant aveva silurato l'incrociatore Karlsruhe, danneggiandolo in modo così grave che i tedeschi avevano dovuto affondarlo. Un altro sommergibile, lo Spearfish, aveva silurato la Lùtzow, ma i tedeschi erano riusciti a salvarla. Avendo finalmente ottenuto il permesso di affondare tutte le navi dirette verso nord, i sommergibili che si trovavano nel Kattegat e nello Skagerrak, pur correndo gravi rischi connessi al fatto di operare in condizioni estremamente difficili, ottennero numerosi successi contro navi tedesche adibite al trasporto di truppe e di materiali, ostacolando in modo sensibile il piano tedesco. A Bergen, nelle prime ore del 10, alcuni aerei Skua dell'aviazione della marina, che essendo partiti da Scapa Flow operavano al limite estremo della loro autonomia ' bombardarono in picchiata l'incrociatore leggero Kónigsberg riuscendo ad affondarlo. Quella stessa mattina il comandante WarburtonLee, senza attendere l'arrivo di maggiori rinforzi, portò sei cacciatorpediniere nell'Ofotfjord dove sorprese i dieci cacciatorpediniere tedeschi al largo di Narvik, riuscendo ad affondarne due e a danneggiarne altri. Il 12 aprile l'Ammiragliato ordinò a Forbes, che stava allora avvicinandosi ai Vestfjord, di inviare una nave da battaglia a completare la distruzione delle navi tedesche al largo di Narvik, ed il giorno seguente la vecchia corazzata Warspite e tutti i cacciatorpediniere inglesi disponibili puntarono verso l'Ofotfjord per distruggere i cacciatorpediniere tedeschi superstiti.