Operazione Brevity
Nell'aprile 1941 il generale Rommel, per due volte, aveva tentato di impadronirsi di Tobruch, il porto era un vitale centro logistico che doveva essere sottratto agli inglesi e del quale egli stesso aveva urgente bisogno per lo svolgimento delle operazioni. Egli aveva pensato di svolgere l'attacco in questo settore su due fronti: contro il perimetro di Tobruch e verso la frontiera libico egiziana; ma non poteva farlo prima di aver ricevuto dall'Italia altri uomini e mezzi.
Anche se all'inizio di aprile erano stati sbarcati a Tripoli alcuni contingenti della 15ª Panzerdivision, a Napoli molte unità stavano ancora aspettando di essere imbarcate. La Royal Navy aveva gettato lo scompiglio nei convogli tedeschi e italiani: nella sola battaglia del 12 aprile, gli inglesi erano riusciti ad affondare tutti i materiali del battaglione trasmissioni della 15ª Panzerdivision.
Per Rommel, il passo Halfaya, era dal punto di vista strategico, molto importante, il tratto di scarpata che corre da Sollum verso l'Egitto poteva essere superato soltanto al passo di Sollum, dove la strada proveniente da Sollum si inerpicava sulle ripide alture in direzione della ridotta Capuzzo e di Bardia, o al passo di Halfaya sulla strada diretta verso l'interno dell'Egitto.
Non sorprende quindi che sia i tedeschi che gli inglesi assegnassero grande importanza al possesso di questi passi.
Il colonnello von Herff, al comando del 3º reparto esplorante e del XV battaglione di fanteria leggera motorizzata, aveva attaccato le colonne mobili inglesi nel settore di Capuzzo, e il 25 aprile era riuscito a occupare passo Halfaya. Ma le forze del gruppo di combattimento non erano però sufficienti per proseguire l'offensiva; disponendo soltanto di pochi carri armati, esse limitarono la loro attività al rafforzamento delle posizioni occupate. Pertanto, per alcune settimane la frontiera libico egiziana fu teatro soltanto di azioni di pattuglia.
Il 16 maggio Rommel ricevette dal generale Halder, capo di stato maggiore dell'esercito, l'ordine di lasciare agli italiani il compito di sorvegliare Tobruch, e di impiegare nel settore di Sollum tutte le truppe e le formazioni della Luftwaffe disponibili. Rommel sapeva che Halder era molto preoccupato della dispersione delle sue forze, specialmente in un momento in cui i rifornimenti, sia in termini di truppe sia di materiali, erano molto difficili; al comandante in capo della Luftwaffe in Africa, generale Frolich, fu però permesso di decentrare la dislocazione delle sue formazioni aeree.
Da parte inglese, il generale Wavell era venuto a trovarsi in una posizione difficile. Egli temeva di veder presto apparire un'altra Panzerdivision, aveva urgentemente bisogno di armi e di munizioni ed era a corto di truppe, avendo dovuto inviarne troppe in Grecia. Fu allora che gli giunse la buona notizia che un grosso convoglio, il " Tiger ", stava navigando nel Mediterraneo per portargli carri armati e aerei. Poiché questo solo convoglio era sufficiente a capovolgere la situazione a favore degli inglesi, fu elaborato il piano di un'operazione destinata a migliorare la posizione inglese sulla frontiera. Suo nome convenzionale era " Brevity " (brevità).
Wavell affidò il comando delle forze destinate all'operazione " Brevity " al generale di brigata Gott, dopo aver avuto in rinforzo tutti i carri armati disponibili in quel momento, Gott ebbe l'ordine di impadronirsi dei capisaldi intorno a Sollum e alla ridotta Capuzzo, e di procedere poi in profondità verso Tobruch.
Gott divise le sue forze in tre gruppi, attaccò passo Halfaya, la ridotta Capuzzo e il fianco sinistro del nemico. Un particolare successo fu riportato dal gruppo formato dalla 22ª brigata Guardie che operava con i suoi carri armati nel settore centrale. Affiancata da alcune unità del 4º Royal Tank Regiment e del II battaglione Scots Guards, esso travolse le posizioni tedesche al passo Halfaya. Quasi tutti gli uomini della compagnia del XV battaglione di fanteria leggera motorizzata tedesco, che operava in quella zona con un gruppo di artiglieria italiana, furono catturati.
Le altre unità del 4º Royal Tank Regiment e del I battaglione di fanteria leggera Durham avanzarono su Capuzzo. Anche qui, dopo duri scontri, la difesa cadde in mano britannica, ma le perdite subite durante questa battaglia costrinsero gli inglesi ad arrestare l'avanzata, che secondo i piani avrebbe dovuto spingersi più avanti, verso nord, fino a Bardia. D'altra parte, l'avanzata del terzo gruppo di Gott, la 7ª brigata corazzata, sul fianco del deserto si svolse senza incontrare sensibile resistenza.
Le prime notizie a proposito dell'offensiva lanciata da Gott provocarono notevole agitazione tra le file tedesche. Rommel considerò l'operazione " Brevity " come un tentativo a cui Wavell era stato costretto dalla disperata situazione in cui si trovavano i difensori di Tobruch, mentre un'altra fonte tedesca, parlando di una offensiva sferrata con 100 carri armati, esagerò la portata dell'operazione.
All'inizio dell'offensiva di Gott, Rommel aveva pensato che si trattasse di una manovra ben più importante di quanto non fosse in realtà. Preoccupato per l'avanzata inglese verso nord e le perdite subite dal gruppo di Herff, egli decise di inviare sul fronte alcuni contingenti dell'8º reggimento carri, al comando del tenente colonnello Cramer, con alcuni cannoni contraerei da 88 mm; Rommel aveva infatti interpretato come un avvertimento il rapporto dell'agenzia di stampa Reuter, ricevuto in Germania pochi giorni prima, secondo cui tutte le truppe tedesche erano state ricacciate dall'Egitto. A quanto sembra pero, questo stesso rapporto fu interpretato come la notizia prematura di un'offensiva su vasta scala da parte di Wavell.
Nel frattempo si svolsero altre operazioni. Herff contrattaccò con il II battaglione del 5º reggimento carri, infliggendo gravi perdite al battaglione di fanteria leggera Durham che fu costretto a ritirarsi da Capuzzo a Musa'id, lasciando ancora una volta la ridotta in mano tedesca. Per contro, la sera del 15 maggio le forze inglesi che avanzavano lungo la costa riuscirono ad avere ragione delle truppe tedesche e italiane dislocate a Sollum, sotto passo Halfaya, ed a catturare più di 100 uomini.
Nel frattempo anche la 7ª brigata corazzata si era spinta, avanzando sul fianco del deserto, fino alla zona di Sidi Azzeiz e il colonnello von Herff dovette prendere in considerazione la possibilità di essere costretto a ritirarsi sulla linea Sidi Azzeiz Bardia. Ma, con grande sorpresa dei rinforzi agli ordini del colonnello Grame, fu evidente che gli inglesi avevano sospeso l'operazione. A quanto pare, il generale Gott aveva cominciato a preoccuparsi della posizione esposta in cui era venuta a trovarsi, a Capuzzo, la brigata Guardie: essa correva infatti il grande pericolo di essere attaccata dai carri armati tedeschi su di un terreno sfavorevole. Gott aveva quindi avvisato il comando della Western Desert Force che qualora ciò fosse accaduto egli avrebbe ordinato una ritirata sul passo Halfaya. Ma il comando della Western Desert Force fu insolitamente lento a studiare il suo messaggio e a rispondere in merito e Gott non poteva aspettare troppo a lungo. Egli decise di farlo. L'ordine di ritirata fu dato ed eseguito prima che il tardivo contrordine del generale Beresford Peirse giungesse a destinazione; in tal modo, incalzata dai carri armati e dai cannoni di Cramer, anche la 7ª brigata corazzata si ritirò lentamente. Se si eccettua l'occupazione di Halfaya, l'operazione " Brevity " si risolse sostanzialmente in un insuccesso.
Nel corso di questi combattimenti Rommel subì, in termini di materiale, perdite considerevoli, cosa che del resto accadde anche agli inglesi. Sebbene egli fosse riuscito ad attenuare un poco le preoccupazioni dei generale Halder sull'esito dell'operazione, l'alto comando tedesco si trovava ancora di fronte un enorme problema logistico: la linea dei rifornimenti destinati a Rommel, e lungo la quale dovevano transitare ogni giorno almeno 1.500 tonnellate di materiale bellico, generi alimentari e acqua, correva da Tripoli al fronte per una distanza di 1.700 km. Per alleggerire il problema dei rifornimenti, i tedeschi adottarono il sistema d'arrangiarsi da soli per recuperare i carri armati che avevano subito danni non troppo gravi; le riparazioni erano effettuate nelle officine dell'Afrikakorps.
Dopo un'ispezione di Rommel nel settore di Bardia, questa operazione di recupero fu estesa ai materiali di armamento ed equipaggiamento italiani rimasti abbandonati dopo la ritirata di Graziani. Innumerevoli cannoni italiani furono riparati e impiegati per rafforzare le difese tedesche sulla frontiera egiziana; poi, improvvisamente, gli italiani attraverso un ufficiale di collegamento tedesco il generale Gariboldi inviò una protesta a Rommel, informandolo che solo agli italiani doveva essere consentito usare beni di proprietà italiana ma Rommel non accolse questa strana richiesta, e i cannoni restarono in mano tedesca.
In quel momento i tedeschi erano naturalmente preoccupati del fatto che gli inglesi controllassero passo Halfaya, in quanto Wavell avrebbe potuto sfruttarlo come trampolino di lancio per un'offensiva in direzione di Tobruch, o per un'invasione su vasta scala della Libia. Non potendo sottovalutare questo pericolo, il 26 maggio Rommel ordinò a Herff di avanzare nuovamente verso passo Halfaya con tutte le forze disponibili, che ammontavano a 3 unità corazzate per un totale di circa 160 carri armati.
Sulla carta questa operazione non sembrava presentare troppe difficoltà. Cramer avrebbe dovuto avanzare con l'8º reggimento carri verso sud, da Sollum nel deserto. per poi attaccare alle spalle i difensori di passo Halfaya. La sua azione sarebbe stata appoggiata dai grossi calibri del 33º reggimento di artiglieria, da un'unità contraeree, dal XV battaglione di fanteria leggera motorizzata e da alcuni contingenti del 33º reparto esplorante. Il primo battaglione dei 54º reggimento di fanteria leggera, guidato dal capitano Wilhelm Bach, avrebbe attaccato frontalmente. Il piano prevedeva infine un attacco diversivo, sferrato dal reggimento carri con l'appoggio di un gruppo di artiglieria, un'unità di artiglieria italiana e 5 cannoni contraerei tedeschi da 88 mm:
A causa di queste manovre, i difensori del passo Halfaya, il 3º Coldstream Guards con le relative unità di appoggio di artiglieria, carri armati, cannoni controcarro e contraerei, correvano dunque il rischio di essere accerchiati. In considerazione di questo pericolo Gott ordinò al comandante delle Coldstream Guards, tenente colonnello Moubray, di ritirarsi. Nel corso di uno scontro con forze nemiche superiori, gli inglesi subirono la perdita di 150 uomini, 6 carri e numerosi cannoni.
Il 27 maggio 1941 passo Halfaya era nuovamente in mano dell'Afrikakorps, e Rommel elaborò adeguati piani per migliorare le sue fortificazioni. I cannoni contraerei tedeschi da 88 mm, che nel corso della campagna di Francia nel 1940 avevano dimostrato di poter essere efficacemente impiegati come ultima risorsa contro i carri armati, erano giunti in Africa con le prime truppe tedesche, e qui si dimostrarono in grado di neutralizzare i carri armati inglesi Matilda, che nell'operazione " Brevity " avevano svolto un ruolo di primo piano. Nella costruzione delle nuove fortificazioni su passo Halfaya i tedeschi della 15ª Panzerdivision non esitarono quindi ad includerli nella sistemazione difensiva.